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Contributi a Fondo Perduto: guida completa per Startup, Partite IVA e PMI

Contributi a Fondo Perduto: guida completa per Startup, Partite IVA e PMI

Uno dei principali problemi che le startup, le partite IVA e le PMI italiane si trovano ad affrontare è legato all'accesso ai finanziamenti necessari per avviare e sviluppare le proprie attività. I contributi a fondo perduto rappresentano un'opportunità preziosa per sostenere l'imprenditorialità e promuovere lo sviluppo economico.

Come tutti ben sanno, uno dei principali problemi che le startup, le partite IVA e le PMI italiane si trovano ad affrontare è legato all’accesso ai finanziamenti necessari per avviare e sviluppare le proprie attività.

In questo contesto, i contributi a fondo perduto rappresentano un’opportunità preziosa per sostenere l’imprenditorialità e promuovere lo sviluppo economico.

Proprio per questo motivo abbiamo deciso di realizzare una guida, che aggiorneremo mensilmente, con tutte le informazioni più utili su cosa sono, come funzionano e come possono essere ottenuti. Ci concentreremo in particolare sulle opportunità disponibili per le startup, i giovani imprenditori e le partite IVA, nell’auspicio che possano costituire utili trampolini di lancio per la crescita delle proprie iniziative di business.

Cosa sono i contributi a fondo perduto

I contributi a fondo perduto sono una forma di finanziamento che non prevede l’obbligo di restituzione da parte del beneficiario. Erogati di norma da enti pubblici o privati con l’obiettivo di sostenere determinate attività economiche, progetti o iniziative ritenute meritevoli di supporto, costituiscono un ottimo supporto per le nuove attività economiche, considerato che vanno a rafforzare la dotazione finanziaria senza prevedere un rimborso nel tempo.

A differenza dei prestiti tradizionali, inoltre, di solito i contributi a fondo perduto non comportano il pagamento di interessi o la restituzione del capitale. Tuttavia, è importante sottolineare che l’ottenimento di questi fondi è generalmente subordinato al rispetto di specifici requisiti e alla realizzazione degli obiettivi previsti dal bando o dal programma di finanziamento.

Insomma, non sempre i contributi a fondo perduto sono così semplici e lineari come sembrano: ogni bando che disciplina la loro concessione merita di essere attentamente esaminato, al fine di comprendere se si abbiano i requisiti utili per la loro richiesta e per la loro effettiva fruizione.

Per esempio, può essere utile rammentare fin da queste righe che i contributi a fondo perduto possono assumere diverse forme, tra cui:

  • sovvenzioni dirette: erogazioni in denaro destinate a coprire parte delle spese di un progetto o di un’attività;
  • crediti d’imposta: riduzioni delle imposte dovute, con conseguente risparmio fiscale per l’impresa beneficiaria;
  • bonus una tantum erogati per sostenere specifiche categorie di beneficiari o attività;
  • voucher spendibili per l’acquisto di beni o servizi specifici.

Qualsiasi sia la forma assunta dai contributi a fondo perduto, la loro principale importanza risiede nella capacità di fornire un supporto finanziario senza gravare eccessivamente sui bilanci delle imprese beneficiarie, permettendo loro di investire in innovazione, sviluppo e crescita.

Contributi a fondo perduto per l’apertura di nuove attività

L’avvio di una nuova attività imprenditoriale rappresenta un momento cruciale e spesso complesso, in cui il sostegno finanziario può fare la differenza tra il successo e il fallimento. Ebbene, i contributi a fondo perduto per l’apertura di nuove attività sono pensati proprio per supportare gli imprenditori in questa fase delicata.

Per fortuna, esistono diversi programmi e bandi che offrono contributi a fondo perduto per le startup e le nuove imprese, che possono variare a seconda della regione, del settore di attività e delle caratteristiche specifiche del progetto imprenditoriale.

Alcuni esempi di contributi a fondo perduto per l’apertura di nuove attività riguardano:

  • Bandi regionali per lo sviluppo dell’imprenditorialità: molte regioni italiane offrono finanziamenti a fondo perduto per sostenere la nascita di nuove imprese sul territorio. Per trovarli, è sufficiente consultare il sito internet dell’istituzione e, in particolar modo, quelli degli assessorati alle attività produttive;
  • Incentivi per l’innovazione: programmi nazionali ed europei che sostengono la creazione di startup innovative e ad alto contenuto tecnologico. Un esempio di contributi e agevolazioni destinati al supporto alla creazione di nuove imprese può essere trovato sul sito di Invitalia;
  • Contributi per l’imprenditoria femminile: bandi specifici destinati a sostenere l’avvio di attività gestite da donne imprenditrici possono essere trovati sia su scala nazionale (per esempio, la stessa Invitalia eroga contributi a fondo perduto con il Fondo Impresa Femminile) che regionale o locale;
  • Agevolazioni per le aree svantaggiate: finanziamenti a fondo perduto per stimolare la nascita di nuove imprese in zone economicamente depresse o in via di sviluppo. Citiamo, anche in questo caso, l’iniziativa dell’agenzia per lo sviluppo Invitalia denominata Resto al Sud;

Per accedere a questi contributi, generalmente è necessario presentare un business plan dettagliato, dimostrare la solidità e l’innovatività del progetto imprenditoriale e rispettare i requisiti specifici previsti dal bando. È importante sottolineare che i contributi a fondo perduto per l’apertura di nuove attività sono spesso competitivi e richiedono una preparazione accurata della documentazione. Contattaci per saperne di più e scoprire come ottenere assistenza per la predisposizione di tutto il necessario!

Contributi a fondo perduto per i giovani imprenditori

L’imprenditorialità giovanile rappresenta un motore fondamentale per l’innovazione e la crescita economica. È per questo motivo che esistono numerosi programmi di contributi a fondo perduto specificatamente dedicati ai giovani imprenditori.

I programmi a fondo perduto per i giovani imprenditori, come intuibile, hanno come obiettivo quello di sostenere le idee innovative e fornire le risorse necessarie per trasformarle in realtà imprenditoriali di successo. Tra le principali iniziative in questo ambito, possiamo citare:

Nuove imprese a tasso zero: un programma gestito da Invitalia che offre finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto per giovani imprenditori e donne che vogliono avviare una nuova attività;

Resto al Sud: un’iniziativa, già citata poche righe fa, che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno, offrendo un mix di contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato;

Bandi regionali per l’imprenditoria giovanile: molte regioni italiane hanno attivato programmi specifici per sostenere le startup fondate da giovani under 35. Ti invitiamo a consultare la nostra guida sui bandi per startup per leggere l’elenco completo;

Programmi europei come “Erasmus per giovani imprenditori“: che, pur non offrendo direttamente contributi a fondo perduto, forniscono opportunità di formazione e networking essenziali per lo sviluppo di nuove imprese.

Per accedere a questi contributi, i giovani imprenditori devono generalmente soddisfare requisiti di età (solitamente under 35 o 40) e presentare progetti imprenditoriali innovativi e sostenibili. La qualità del business plan e la capacità di dimostrare il potenziale di crescita dell’impresa sono fattori cruciali per l’ottenimento di questi finanziamenti.

Contributi a fondo perduto per le partite IVA

Le partite IVA, ombrello sotto cui è possibile far ricadere liberi professionisti, lavoratori autonomi e piccole imprese individuali, rappresentano una componente significativa del tessuto economico italiano. Anche per sostenere questa categoria, sono stati istituiti diversi programmi di contributi a fondo perduto che hanno come obiettivo quello di:

  • supportare l’avvio di nuove attività professionali;
  • favorire l’innovazione e la digitalizzazione delle attività esistenti;
  • sostenere le partite IVA in periodi di crisi o difficoltà economica.

Tra le principali forme di contributi a fondo perduto per le partite IVA, troviamo:

  • bonus e incentivi fiscali come il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali o per attività di ricerca e sviluppo;
  • contributi per la digitalizzazione: voucher e finanziamenti per l’adozione di tecnologie digitali e l’implementazione di processi innovativi;
  • sostegni economici in situazioni di emergenza: come i contributi che furono erogati durante la pandemia di COVID-19 per sostenere le partite IVA colpite dalle restrizioni;
  • bandi regionali e locali: molte regioni e comuni offrono contributi a fondo perduto per sostenere specifiche categorie di professionisti o settori di attività.
  • Per accedere a questi contributi, le partite IVA devono generalmente dimostrare di essere in regola con gli obblighi fiscali e contributivi, oltre a soddisfare eventuali requisiti specifici previsti dai singoli bandi o programmi.

Dove trovare i contributi a fondo perduto?

Ora che abbiamo le idee un po’ più chiare su cosa siano i contributi a fondo perduto e quali siano le loro caratteristiche, possiamo fare un passo in avanti e domandarci dove trovarli. La ricerca di opportunità di finanziamento a fondo perduto può sembrare complessa, ma esistono diverse fonti e strumenti che possono aiutare le imprese e gli imprenditori a individuare i bandi più adatti alle loro esigenze.

Ecco alcune delle principali risorse che ti invitiamo di consultare:

Siti istituzionali come

  • Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) che offre informazioni su bandi e incentivi nazionali
  • Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa gestisce numerosi programmi di finanziamento
  • Siti delle Regioni e dei Comuni, che spesso pubblicano bandi locali per il sostegno alle imprese;

Come richiedere i contributi a fondo perduto

Il processo di richiesta di un contributo a fondo perduto può variare a seconda del tipo di bando e dell’ente erogatore. Tuttavia, è possibile delineare un processo generale che comprende le seguenti fasi:

  • Analisi dei requisiti: è fondamentale verificare attentamente che l’impresa o il progetto soddisfino tutti i requisiti previsti dal bando;
  • Preparazione della documentazione: include la redazione del business plan, la raccolta dei documenti amministrativi e finanziari richiesti, e la compilazione dei moduli di domanda;
  • Presentazione della domanda: solitamente avviene tramite piattaforme online dedicate, rispettando le scadenze e le modalità indicate nel bando;
  • Valutazione: l’ente erogatore esamina le domande pervenute, valutandone l’ammissibilità e il merito;
  • Comunicazione dell’esito: i richiedenti vengono informati dell’esito della valutazione, sia in caso di accettazione che di rifiuto della domanda;
  • Erogazione del contributo: in caso di esito positivo, il contributo viene erogato secondo le modalità previste dal bando (in un’unica soluzione o in più tranche);
  • Rendicontazione: molti bandi richiedono una rendicontazione dettagliata delle spese sostenute e delle attività realizzate con il contributo ricevuto.

È importante sottolineare che la precisione e la completezza nella preparazione della documentazione sono fondamentali per aumentare le possibilità di successo della richiesta.

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